quando l’abito fa il monaco
Lo sposo perfetto potrebbe ricordare il titolo di una celebre opera di Oscar Wilde, Un marito ideale, ma qui non si parla di commedia, ma di abito da sposo e di regole e consigli più o meno seri per arrivare al top nel giorno del “gran sì”. Cominciamo allora con alcuni “sì” e “no” perché conoscere – e possibilmente applicare – le regole del galateo non significa essere sorpassati o poco “cool”, né è necessario rispettarle tutte, ma è indubbio che anche la persona più anticonformista e originale, per essere definita tale, deve sapere da cosa si discosta e come può farlo con stile…
i sì e i no per l’abito da sposo
E quindi via ai consigli su come si dovrebbe vestire e comportare lo sposo perfetto.
Partiamo dall’abito da sposo e da un deciso Sì: sì al completo sartoriale classico. Sartoriale! Perché almeno una volta nella vita è bello regalarsi il lusso di un capo fatto su misura, studiato sulla propria fisicità, cucito per cadere a pennello e pensato per essere probabilmente l’abito più elegante della vita. Fortunatamente in Italia esistono ancora numerose sartorie artigianali dove eleganza è la parola d’ordine e quindi perché non prendersi del tempo per scoprirle, proprio come fa la sposa quando cerca l’atelier per il suo vestito? E’ vero che al matrimonio l’attenzione è comunemente concentrata sulla donna, ma questo non vuol dire che l’abito da sposo sia meno degno di attenzione.
Anche per l’uomo vale il concetto di “giorno più importante” e quindi perché non anche quello di “abito più importante”? E siccome artigianalità e qualità richiedono il dovuto tempo, è bene iniziare a cercare in anticipo la sartoria che si occuperà dell’abito da sposo
Blu scuro o grigio scuro, su misura: queste sono le parole chiave. Ricordate che il classico non passa mai di moda e questo non è un semplice modo di dire. Fra qualche decennio, riguardando le foto delle proprie nozze, si potrà rischiare di apparire fuori luogo in certi colori. Un discorso a parte può essere fatto se ci si sposa in spiaggia, in barca, a piedi nudi nell’erba in montagna, o in simili contesti molto informali e diurni: in tal caso si può optare per colori chiari come il grigio perla e l’azzurro e ci si può concedere qualche infrazione alle regole base.
Tuttavia, se pensiamo alla maggior parte dei matrimoni qui in Italia, parliamo di una cerimonia civile o religiosa, seguita da un ricevimento in una villa d’epoca, o in un castello, in casolari o masserie, o – per i più moderni ed originali – in vecchi spazi industriali riadattati. E quindi ci troviamo in situazioni più o meno formali ed eleganti, dove le indicazioni per lo sposo perfetto sono poche e semplici.
Del colore dell’abito da sposo abbiamo già parlato, veniamo quindi al resto: camicia rigorosamente bianca e possibilmente con i polsini da gemelli. Cravatta chiara, tinta unita. Panciotto, meglio se chiaro. Cintura e scarpe stringate in cuoio spazzolato nero, non lucido. Calze lunghe, scure, in filo di scozia.
No a mocassini, scarpe con fibbie, calzature di vernice o sneaker. Ed enfaticamente no a caviglie nude!!!
Pochette sì o no? Sì, ma dopo la cerimonia, per sostituire il fiore all’occhiello qualora desse segni di cedimento.
Orologio? Sì, ma solo se elegante e piatto, non sportivo, per evitare rigonfiamenti poco estetici sotto il polsino.
Gioielli? Meglio di no, come per la sposa. Ma ovviamente sì ai gemelli e alla spilla da plastron nel caso si indossi il tight.
E a proposito di tight, che gli inglesi chiamano “morning dress” per indicare che va usato esclusivamente di giorno e mai dopo le 18.00: ricordatevi che se optate per questo tipo di abito da cerimonia molto formale (o per il mezzo tight, più consigliato se non si è molto alti) è necessario che anche i testimoni e i padri degli sposi lo indossino.
Lo smoking, o tuxedo, è, invece, un capo elegante da sera e non un abito da sposo. Vista la preponderante tendenza degli ultimi anni a celebrare matrimoni pomeridiani, è possibile pensare ad un cambio abito per lo sposo che preveda lo smoking durante il ricevimento serale, ma non per la cerimonia. Oppure si potrà rimanere con il proprio completo tre pezzi scuro, senza timore di sfigurare.
L’importante è ricordare che non tutto quello che si vede nei film hollywoodiani è per forza sinonimo di eleganza e che l’abito da sposo non è un “costume da sposo” e non serve strafare per essere comunque al centro dell’attenzione quel giorno.
Dettagli da non trascurare
Finora abbiamo parlato di abito da sposo e dei suoi accessori, ma sappiamo che il look è costituito da un insieme di dettagli importanti, che non possono essere trascurati quel giorno.
Negli ultimi anni è scoppiata la moda dei barber shop ed è diventato popolare il termine grooming, che indica la cura di barba, capelli e peli in generale: non ci sono quindi scuse per presentarsi al matrimonio con una barba incolta, trascurata, irregolare o con “la barba di un giorno”. La rasatura deve essere impeccabile con guance e mento liscissimi! O, nel caso in cui si porti la barba, quest’ultima deve essere piena, regolata e ben disegnata.
Ci sono poi altri due aspetti che quasi sempre vengono tralasciati dagli uomini: la pulizia del viso, lo scrub e la manicure: non bisogna dimenticare che quel giorno non solo il volto e le mani della sposa vengono fotografati e diventano protagonisti, ma anche quelli dello sposo, che non dovrebbe perciò arrivare alle nozze con labbra screpolate, unghie non curate e pellicine rovinate.
Cortesie per la sposa e per gli ospiti
Dopo aver affrontato il tema dell’abito da sposo e del suo look, ci permettiamo di ricordare alcune regole di comportamento che, lo diciamo senza indugio, sarebbero auspicabili sempre, in qualsiasi contesto: innanzi tutto lo sposo dovrebbe essere puntuale, come gesto di cortesia verso i suoi ospiti. Spetta infatti a lui accoglierli in chiesa o nel luogo della cerimonia, mentre alla sposa (e solo in questo caso), è concesso qualche minuto di ritardo.
Il marito, poi, non dovrebbe dimenticare di essere un sostegno per la sposa (e non stiamo parlando in senso solo metaforico) offrendole il braccio e aiutandola a sedersi, soprattutto se i movimenti le sono resi difficili dallo strascico dell’abito, dal velo o dai tacchi alti. Un altro piccolo gesto carico di attenzione – che non dovrebbe essere limitato al giorno delle nozze – è quello di tenerle aperta la porta o di versarle da bene qualora non sia presente un sommelier. E’ vero che oggi si parla di parità dei sessi, ma non sacrifichiamo in suo nome anche tutto il romanticismo e la cavalleria!
Sbirciando tra i real wedding dei fotografi di matrimonio Click E Chic, qual è il vostro abito da sposo preferito?