CLICK E CHIC PRESENTA LE SUE UOVA di pasqua DIPINTE A MANO
Quest’anno a Pasqua noi di Studio fotografico Click E Chic vi presentiamo una novità: uova decorate, dipinte rigorosamente a mano dalla nostra Barbara Badetti. Questa prima mini collezione, composta da uova di taglia piccola (come quelle di gallina, per intenderci) e grande (uova di struzzo) è già sold out!
Si tratta di uova in legno di faggio, dipinte una ad una con la tempera all’uovo – una tecnica vecchia di secoli – e successivamente lucidate con una vernice speciale. I soggetti scelti riguardano gli animali della fattoria e richiamano subito la rinascita della natura, tema ricorrente del periodo pasquale: pulcini, coniglietti, papere, agnelli e uccellini,
Nei prossimi mesi presenteremo una serie di sfere e uova grandi dipinte con diversi temi, per decorare la casa o la tavola in qualsiasi momento dell’anno. E in autunno arriverà l’imperdibile collezione di Natale, da regalare o regalarsi per arricchire la propria raccolta di addobbi natalizi con un pezzo unico e fatto a mano.
Ora, prima di augurarvi Buona Pasqua e di lasciarvi alle immagini delle nostre uova di Pasqua, vi raccontiamo le origini di un’antica e radicata tradizione.
Se si dice Pasqua, subito vengono in mente le uova: quelle di cioccolato, quelle in cialda colorata, le uova da mangiare sode e quelle che troneggiano su piatti come il casatiello. In molti Paesi è tradizione colorarle, specialmente di rosso per ricordare la Passione di Gesù, e in alcuni, come la Grecia, prima di iniziare il pranzo pasquale si fa una sorta di battaglia: ogni commensale sceglie un uovo sodo e ne batte le estremità contro quelle del vicino, finché non si decreta il vincitore, ovvero colui il cui uovo è rimasto integro.
L’usanza dell’uovo di cioccolata che racchiude un piccolo dono è davvero recente, si parla della fine dell’800 o inizi del ‘900, anche se ci sono controversie circa la data e il luogo di nascita: c’è chi sostiene che sia stato inventato a Torino, chi in Francia, chi, ancora, in Germania. Fatto sta che fino al ‘700 era possibile solo sorbire la cioccolata e bisogna attendere la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX perché si cominci a mangiare il cioccolato solido. Le prime uova di cioccolato non erano cave, ma con l’affinarsi delle tecniche di lavorazione di questo prezioso alimento si è infine arrivati a produrre le uova di Pasqua che conosciamo noi oggi.
L’usanza di donare uova risale, tuttavia, a quasi 5000 anni fa. Per molte civiltà antiche, tra cui gli Assiri e i Babilonesi, l’uovo era un simbolo cosmogonico, legato a concetti quali la creazione, la rinascita, l’universo, mentre per gli Egizi esso rappresentava la fusione dei quattro elementi (terra, aria, acqua e fuoco). Era abitudine presso questi popoli, ma anche in Grecia, in India, in Persia, in Fenicia, fino all’Estremo Oriente e all’Africa, scambiarsi uova in primavera per festeggiare la rinascita della natura.
I Cristiani adottarono questa tradizione e le uova divennero, così, il simbolo della Resurrezione di Cristo. Per ricordare la Passione si cominciò a tingerle di rosso, ma anche prima di allora le uova venivano spesso dipinte prima di essere regalate.
Nel Medioevo lo scambio di uova bollite, avvolte tra foglie e fiori per prenderne i colori, divenne molto popolare in tutta Europa. Tra la nobiltà iniziarono a comparire uova realizzate in metalli e pietre preziosi, al posto delle più comuni uova di gallina. Si racconta che nel 1307 re Enrico I d’Inghilterra avesse ordinato 450 uova d’oro da donare a Pasqua.
Le uova gioiello più famose restano quelle del maestro orafo Peter Carl Fabergé, a cui lo zar Alessandro III commissionò, nel 1885, una sorpresa per la zarina Maria Fëdorovna. Fabergé realizzò un uovo bianco in smalto opaco, il quale aveva una struttura a “matrioska”: al suo interno vi era un tuorlo in oro, che a sua volta racchiudeva una gallinella d’oro e smalto con gli occhi di rubino; dentro quest’ultima si trovava una copia in miniatura della corona imperiale, contenente a sua volta un rubino a forma d’uovo.
La zarina ne fu così entusiasta che Fabergé fu nominato gioielliere di corte e da allora, ogni anno per Pasqua, gli fu commissionato un uovo, che doveva essere sempre un esemplare unico, contente una sorpresa. La tradizione andò avanti fino al 1917 e la collezione imperiale conta 52 uova Fabergé.
Che ne dite di iniziare anche voi una piccola collezione, cominciando e prenotare le vostre personalissime uova di Pasqua o sfere dipinte a mano?